Dialogo tra Prometheu e Sisifou intorno al fegato con le cipolle

 

di Gianluca Riggi

con Riccardo Cananiello, Gianluca Riggi, Lorenzo Affronti

Ufficio stampa Carla Romana Antolini

una produzione SemiVolanti

 

In questo testo surreale e giocoso la compagnia SemiVolanti si cimenta in un aggiornamento della Commedia dell’Arte, nel tentativo di mantenere vive le maschere e la loro forza dirompente. Prometheu e Sisifou in questa messa in scena teatrale divengono due maschere di Commedia dell’Arte. I due personaggi della mitologia greca che osarono sfidare il padre Zeus si incontrano una volta all’anno, ognuno dei due è alle prese con la pena immortale che gli è stata assegnata per espiare la propria colpa, e se Sisifou è condannato a spingere il masso, che nel frattempo è stato sostituito dalla Terra stessa, per via delle vene varicose di Atlantide, Prometheu è alle prese con il proprio fegato da cucinare, tutti vogliono che venga preparato con le cipolle,“il fegato è mio e lo cucino come dico io”, il corvo dovrà cibarsene, quindi, ma senza cipolla.

Prometheu e Sisifou aprono una disquisizione ironica, al limite del filosofico sulla differenza tra aglio e cipolla, Prometheu difende il primo, Sisifou preferisce la seconda probabilmente.
Prometheu, con l’aiuto di Sisifou, oltre al fegato, che però non saranno loro a mangiare, cucina un’allettante cenetta che verrà, poi, offerta al pubblico. L’azione dello spettacolo è scandita dalla preparazione in tempo reale di una pasta alla carbonara.

Un terzo personaggio si affaccia di tanto in tanto ad interrompere il loro continuo parlare apparentemente senza senso, è Momo, il corvo, che porta con sé le cipolle nella speranza che Prometheu le aggiunga al fegato; con l’entrata di Momo la conversazione a tre diviene ancora più surreale e grottesca. I tre personaggi si interrogano continuamente sul senso della vita, l’esistenza di Dio, la felicità del vivere umano, ma ogni volta non potendo e non sapendo rispondere tornano al cibo, alla sfida perpetua ed eterna tra l’aglio e la cipolla, l’unico vero argomento che sembra tenerli vivi.

Giochi di parole, gag, piccole acrobazie, e lazzi, gli elementi fondanti di questa piece in chiave di Commedia dell’Arte.

L’azione scenica si svolge su di una pedana dove verrà allestita una piccola cucina, con un tavolo e due sedie, una sfera da equilibrismo (la Terra) su cui si sposta Sisifou, invece di spingerla, questi i semplici elementi tra i quali i due protagonisti si muovono. Le entrate di Momo, anche cambiando di aspetto, creano disturbo nella routine dei due condannati all’immortalità della pena.

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