Bon Bon Chagall

Bon Bon Chagall

Operetta visionaria in 11 quadri

Idea Valerio Gatto Bonanni e Federica Fiorenza
Regia Valerio Gatto Bonanni
Interpreti Valerio Gatto Bonanni e Margi Cilento
Aiuto regia Margi Cilento e Jacopo Mosca
Coreografia Margi Cilento Scenografia Federica Fiorenza
Musiche originali Jacopo Mosca e Valerio Rodelli
Organizzazione Aidoru Associazione – Roberta Magnani Produzione Semivolanti e Teatro Valdoca,
Si ringrazia il Teatro Valdoca, progetto Officina Valdoca

Per me una pittura è una superficie coperta della rappresentazione di elementi (oggetti, esseri umani, animali) in un dato ordine, nel quale logica e illustrazione non hanno alcuna importanza. Ciò che conta è l’effetto visivo della composizione. Ogni altra considerazione che non riguardi la struttura è secondaria.

M. Chagall

Bon Bon Chagall nasce dal credere che il teatro sia il luogo dei sogni, del meraviglioso, luogo dove avvengono visioni esaltanti, dove lo spettatore, sia adulto che bambino, può aprire gli occhi di fronte ad un caleidoscopio umano ed essere libero di capire ciò che si vuol capire. Bon Bon Chagall non racconta una storia ma procede per quadri; è poesia visiva, costruita con colori e gesti, poesia che si srotola di quadro in quadro senza soluzione di continuità: bicchieri, vasi, bottiglie e fogli di carta si mescolano a proiezioni e a colori che invadono come intrugli alchemici i volti dei due attori, il suolo, la scena. Si ascoltano poche parole in francese, il resto è linguaggio dei sensi. I personaggi, il Francese e la Dormiente, presentano una serie di episodi evocativi che illustrano il fluire e le trasformazioni continue della natura, il gioco come scoperta, l’amore che diventa danza. La scena vuole esplorare le possibilità sonore delle cose, ricreando un universo tenero, infantile, “naturale”. È l’universo dei bambini che hanno paura e coraggio nei confronti di un mondo tutto da svelare. L’altro è rifugio ma anche gioco, è paura ma anche calore. Le fughe alla ricerca delle immagini proiettate sul fondale, gli abbracci improvvisi in scena, gli slanci verso il partner o verso i propri sogni, le pantomime silenziose di questo perso- nale teatro danza, cercano di annullare il confine tra la concretezza e le possibilità astratte della pittura.
Bon Bon Chagall si ispira al pittore Marc Chagall, all’artista e designer Bruno Munari, allo “Schiaccianoci” di Ciajkovskij, alla pantomima, alla performance del teatro-danza e in senso lato alle arti visive. Il risultato è un teatro di sogni caotici, un varietà di immagi- ni fantastiche. L’abbinamento che tentiamo tra teatro e arti visive ci viene dettato dall’esigenza di sollecitare le percezioni dei bambini attraverso la musica, la danza e le immagini. Ciò che ci auguriamo di trasmettere loro, non è un insegnamento, ma un seme, un approccio stimolante al proprio immaginario, inteso come campo di tutte le possibilità.

Età: dai 3 ai 9 anni. Adulti

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